Mai come quest’anno è fondamentale la prevenzione delle malattie respiratorie.
Con il Covid che non accenna ad allentare la sua morsa, il ritorno dei virus stagionali sta già creando più paure e fastidi ed ansia del solito. E se per gli adulti sono influenza, raffreddori e sindromi parainfluenzali a rappresentare un rischio, per i più piccoli il nemico si chiama Virus Respiratorio Sinciziale. Un patogeno particolarmente insidioso nelle prime fasi della vita, quando rappresenta la più comune causa di infezioni respiratorie gravi e di ricovero ospedaliero.
I dati Oms indicano che annualmente il VRS causa 34 milioni di infezioni acute delle basse vie aeree nei bambini al di sotto dei cinque anni, nonché 3 milioni di infezioni gravi che richiedono ospedalizzazione.
Guardando all’Italia e ai paesi ad alto reddito come il nostro, gli esperti stimano che il virus respiratorio sinciziale colpisca ogni anno 2,8 milioni di bambini sotto i 5 anni, provocando 383mila ricoveri e più di 3.300 decessi.
Per i neonati prematuri, poi, il pericolo è ancor più concreto. I bambini prematuri hanno un organismo più fragile e spesso hanno subito trattamenti come l’intubazione e la ventilazione meccanica, che possono provocare danni a livello polmonare, aumentando la suscettibilità alle malattie delle vie aeree inferiori. L’infezione da VRS si può associare anche a gravi sovra-infezioni virali e batteriche nonché a gravi seppur rare complicanze neurologiche.
L’igiene è una misura preventiva importante, così come l’assunzione di dosi adeguate di Vitamina D. Non esistono attualmente vaccini per la prevenzione dell’infezione da VRS.
Nei bambini più esposti al rischio di sviluppare una grave infezione da VRS è possibile la somministrazione di iniezioni mensili di Palivizumab, anticorpo monoclonale attivo contro questo virus (profilassi passiva). Le iniezioni vengono somministrate per l’intera stagione epidemica da VRS, che in Italia va da novembre ad aprile.
Le categorie più esposte sono: i prematuri, coloro che sono affetti da malattia cardiaca, polmonare o neuromuscolare grave.
La profilassi con il Palivizumab riduce notevolmente la percentuale dei ricoveri dei neonati ad alto rischio di malattia.