Gli ultimi dati risalenti al 2015 dello studio transnazionale ESPAD (European Survey Project on Alcohol and Other Drugs), che studia attualmente circa 35 paesi, condotto annualmente anche in Italia dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR), ESPADʀItalia, che studia la prevalenza e l’incidenza dell’uso di sostanze tra la popolazione studentesca, affermano che il 34% degli studenti dai 15 ai 19 anni ha utilizzato almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita, che circa il 27% l’ha fatto nel corso dell’ultimo anno (uso recente) e che il 17% nell’ultimo mese dell’indagine (uso corrente). La sostanza più utilizzata è la cannabis, provata almeno una volta nella vita da un terzo degli studenti italiani, seguita dalla cocaina con il 4% almeno una volta e il 3% nell’anno corrente; stimolanti e allucinogeni 3,5% almeno una volta nella vita e il 2,5% nell’anno in corso; e infine l’eroina che, seppure sia fortunatamente la sostanza meno diffusa, è tuttavia ancora presente fra i giovani con l’1% di utilizzatori negli ultimi 12 mesi. Un dato comunque allarmante e, sembrerebbe, in crescita. A questo si aggiunge l’utilizzo di psicofarmaci non prescritti dal medico (benzodiazepine, codeina, stimolanti, anoressizzanti, ecc.) effettuato dal 18% almeno una volta nella vita e il 10% nell’ultimo anno. Gli utilizzatori correnti sono almeno il 6% mentre il 2% le assumono frequentemente, con uno sbilanciamento al femminile per gli stimolanti anoressizzanti e al maschile per la codeina.
L’ultimo report dell’European Monitoring Centre for Drugs and Drung Addiction, presentato a Lisbona a giugno 2016, segnala non soltanto l’aumento delle nuove droghe, 98 nuove sostanze individuate nel 2015, di cui il 60% sono nuovi cannabinoidi sintetici, ma avverte del potenziamento di queste nuove cannabis e degli effetti tossici di alcune di esse che hanno determinato avvelenamenti di massa e, in alcuni casi, il decesso. Lo studio inoltre avverte che i giovani consumatori possono addirittura servire da “cavia” per il mercato senza scrupoli delle nuove sostanze. Sebbene la diffusione delle sostanze tra il 2007 al 2012 sia rimasta invariata, attualmente le modalità di utilizzo, poliabuso e associazione con l’alcool, e la frequenza dell’utilizzo, frequent user, segnalano la presenza di forme di dipendenza da sostanze forse meno diffuse che in passato, ma sempre più dannose in termini qualitativi con danni rilevanti anche in termini di comportamento.
Se l’incidenza del ricorso alle sostanze psicotropo sembra stazionario, troviamo in deciso aumento la “febbre da gioco”. Dal 2014 al 1015 la percentuale è infatti cresciuta dal 39% al 42%. Anche il 38% dei minori scolarizzati (15/17 anni), ossia circa 550.000 studenti italiani, riferisce di aver giocato d’azzardo nel 2015 contro il 35% del 2014. Per ciò che riguarda il gioco on line l’8% degli studenti ammette di aver giocato nel 2015 con una forte differenza di genere, 14% maschi e 2% femmine (cit).